L’impianto di messa a terra è un elemento fondamentale per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento degli impianti elettrici. La verifica periodica di questi impianti è un’attività obbligatoria che coinvolge diverse figure e segue precise normative. In questo articolo, esploreremo chi è responsabile della verifica, le tempistiche e le casistiche in cui è necessaria.
Per chi è obbligatoria la verifica dell’impianto di messa a terra?
L’obbligo di verifica dell’impianto di messa a terra riguarda tutte le attività lavorative, pubbliche e private, che impiegano almeno un lavoratore. Questo include una vasta gamma di attività, tra cui negozi, uffici, capannoni industriali, bar, ristoranti, supermercati, tabaccherie, scuole, chiese, oratori, industrie, campi fotovoltaici, impianti d’illuminazione all’aperto, cantieri edili, ospedali, centri estetici, farmacie, parrucchieri, ambulatori medici, veterinari, dentisti e molti altri.
Il datore di lavoro è responsabile della richiesta di verifica degli impianti di messa a terra. Spetta a lui assicurarsi che le periodicità di controllo siano rispettate e che l’impianto sia sottoposto a regolari manutenzioni.
Nel caso di siti lavorativi concessi in affitto, l’inquilino utilizzatore ha l’obbligo di far eseguire la verifica e non il proprietario. Questo perché è colui che utilizza il fondo che si configura come datore di lavoro e inoltre perché è l’utilizzatore che conferisce all’attività una sua tipologia da cui, ad esempio, discerne la periodicità di verifica (ad esempio uno stesso magazzino potrebbe essere utilizzato per stoccaggio di materiali metallici e periodicità 5 anni o produzione con coinvolgimento di infiammabili e periodicità 2 anni).
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Normativa di riferimento
L’obbligo di verifica dell’impianto di messa a terra è disciplinato dal DPR 462/01. È importante sottolineare che la verifica dell’impianto di messa a terra non deve essere confusa con la regolare manutenzione degli impianti elettrici.
La verifica dell’impianto di messa a terra è piuttosto il momento in cui si misura l’efficacia della manutenzione ed è per questo effettuata da un Organismo come CR Inspection che assicura l’imparzialità e l’indipendenza del giudizio.
Riguarda invece la verifica sistematica di:
- Impianti elettrici di messa a terra
- Dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche
- Impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione
Come viene eseguita la verifica?
La verifica degli impianti di messa a terra è un processo metodico che coinvolge diversi passaggi per garantire la sicurezza e la conformità normativa. In genere, il personale dell’Organismo esegue le seguenti attività durante la verifica:
- Ispezione visiva: Inizialmente, il tecnico condurrà un’ispezione visiva dell’intero impianto di messa a terra. Questa fase permette di individuare eventuali danni, corpi estranei o problemi strutturali che potrebbero compromettere l’efficacia del sistema.
- Verifica della continuità: Il tecnico verifica la corretta connessione di tutti i componenti dell’impianto di messa a terra. Questo include la verifica dei collegamenti di terra di cavi, conduttori e dispositivi di protezione.
- Misurazioni di resistenza: Utilizzando appositi strumenti, vengono effettuate misurazioni di resistenza per valutare l’efficienza del collegamento a terra. Queste misurazioni forniscono indicazioni cruciali sulla capacità dell’impianto di dissipare correnti indesiderate.
- Verifica della conformità normativa: Il tecnico verifica che la documentazione dell’impianto sia allineata ai requisiti di normative nazionali e/o di buona tecnica.
- Emissione del report di ispezione (verbale di verifica): Dopo aver completato con successo la verifica, il tecnico emette un Report di ispezione che attesta che l’impianto di messa a terra è stato verificato e risulta conforme alle normative vigenti.
Sanzioni per le aziende non in regola
L’implementazione coerente e diligente di entrambe le pratiche costituisce un elemento obbligatorio per legge per le aziende che devono garantire un ambiente di lavoro sicuro ai propri lavoratori. Le sanzioni conseguenti possono essere di tipo amministrativo (in caso di controllo) con sanzioni fino a 6.400 euro o addirittura di tipo penale (in caso di infortunio) con sanzioni fino alla reclusione in capo al datore di lavoro e/o responsabile dell’impianto.
Perché scegliere CR Inspection?
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